L’ultima prova dell’America’s Cup 2007 ha regalato, quasi a voler lasciare una traccia indelebile nella memoria degli appassionati, l’esperienza di gran lunga più emozionante del torneo: ancora una volta grazie all’operato degli equipaggi e ai salti di vento (16 nodi).
Alinghi ha vinto la prova di oggi - e la Coppa America 2007 per 5 a 2 contro il team dei kiwi - per soli due secondi: un vantaggio che se la dice lunga sul livello dello scontro che si è visto sul campo, in realtà non dice abbastanza.
La regata è stata combattuta in modo serrato fin dall’inizio, quando le due barche partono appaiate mure a dritta verso la sinistra del campo, con 15 nodi d’aria e Alinghi sopravvento. Il primo lato del percorso è dominato da un testa a testa che non concede alla barca in prima posizione più di qualche metro di vantaggio. A circa due terzi del lato un leggero salto di vento a destra spinge Alinghi a ridosso di New Zealand, che è costretta dagli svizzeri a oltrepassare la layline di sinistra. Il team elvetico obbliga gli avversari al dial-up e quando le barche poggiano verso la boa e riprendono velocità è davanti e passa per primo.
Il primo netto capovolgimento di fronte ha luogo a due terzi del secondo lato quando New Zealand, che non si era allontanata dagli avversari più di 50 metri, rolla Alinghi e la supera, anticipandola al cancello di poppa di 14 secondi. Sceglie la boa a sinistra, mentre gli svizzeri decidono per quella a destra. New Zealand conserva la testa della gara fino quasi alla boa successiva, l’ultima, quando si verifica il primo clamoroso colpo di scena. Le due barche sono mure a dritta e i kiwi sono davanti di circa una lunghezza, non abbastanza per virare sulla layline di sinistra senza trovarsi Alinghi fra la prua e la boa. Allora decidono di virare e poggiare con decisione, nella speranza di scavalcare la barca elvetica da dietro. Gli svizzeri però reagiscono immediatamente, poggiando a loro volta e mettendosi in rotta di collisione con i kiwi, che hanno mure a sinistra ma costringono gli avversari a evitarli violando il loro diritto di rotta. Alinghi protesta e i giudici le danno ragione: i neozelandesi dovranno effettuare una penalità.
New Zealand passa l’ultima boa dietro Alinghi e ha una penalità da eseguire: regata e Coppa America sembrano archiviate, ma non è finita. A circa due terzi dell’ultimo lato un clamoroso salto di vento a destra trasforma un’andatura di poppa in una bolina e le due barche devono rapidamente ammainare gli spinnaker. Su Alinghi succede il finimondo: lo spi prima si libera violentemente del tangone e poi va in acqua, rallentando a lungo il team elvetico e fermando la barca quasi del tutto. Nel frattempo i neozelandesi rimontano e riprendono il comando della gara con 100 metri di vantaggio.
Ma c’è ancora la penalità da scontare. Il team New Zealand aspetta fino a due lunghezze circa dalla linea d’arrivo per effettuare la strambata e la virata imposte dai giudici: dopo averle eseguite l’arrivo è alla distanza di un braccio, ma intanto Alinghi ha ripreso velocità e li precede sul traguardo di due secondi.
L’evento velico più celebre e atteso del mondo non poteva insomma concludersi in un modo più emozionante: in nome della Svizzera il team Alinghi, della Société Nautique de Genève, ha difeso con successo la Coppa America, che resta in Europa. E nel Vecchio Mondo, probabilmente nella stessa Valencia, salvo clamorose sorprese dovrà difenderlo ancora. Probabilmente fra due anni.